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Ecosviluppo, il 1° maggio Santa Messa per e con i lavoratori

Ecosviluppo, il 1° maggio Santa Messa per e con i lavoratori
Il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, visiteràgli spazi della cooperativa sociale di Stezzano dove incontrerà i soci e i lavoratori e conoscerà il lavoro e gli obiettivi della cooperativa. Alle ore 17 la Messa nella sede in via Circonvallazione Ovest 20.

Categorie: Dal Territorio

Tags: Servizi Sociali,   Bergamo,   Cooperativa sociale,   Diocesi

Sarà un 1° maggio da ricordare per tutti i soci e lavoratori della cooperativa Ecosviluppo di Stezzano che dal 1995 svolge attività di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, con percorsi di inserimento dedicati a persone disabili, con problemi di dipendenza o di carcere. Quest’anno, infatti, a far visita alla cooperativa in occasione della festa dei lavoratori, ci sarà anche il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, che negli spazi della cooperativa sociale incontrerà i soci e i lavoratori, conoscerà il lavoro e gli obiettivi della cooperativa e alle 17 presiederà la Messa nella sede in via Circonvallazione Ovest 20.

«Il 1° maggio costituisce un significativo e forte momento della vita civile e sociale di tutto il mondo perché mette al centro dell’attenzione il lavoro, come dimensione umana significativa e importante, tanto da essere uno dei più decisivi elementi di costruzione della storia dell’umanità – dice don Cristiano Re, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro –. Attraverso il lavoro l'uomo ha trasformato il pianeta e ha trasformato se stesso, i suoi usi, i suoi costumi, le sue abitudini. Il lavoro, unitamente ad altre componenti dello spinto umano, ha permesso il progresso e la creazione di civiltà grandi che permettono a un numero sempre maggiore di uomini di godere della sua libertà con responsabilità e con autonomia». 

«Al di là dei numeri – si legge nel messaggio di quest’anno della Conferenza episcopale per i problemi sociali e il lavoro – sono le vite concrete delle persone ciò che ci sta a cuore: ci interpellano le storie dei giovani che non trovano la possibilità di mettere a frutto le proprie qualità, di donne discriminate, di adulti disoccupati che vedono allontanarsi la possibilità di una nuova occupazione, di immigrati sfruttati».

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