Le cooperative che si occupano di salute mentale, a fronte degli aumenti dei costi del personale, del rinnovo dei contratti degli operatori e degli aumenti legati al caro energia e all’inflazione richiedono adeguamenti tariffari a sostegno dei percorsi terapeutici per poter continuare a soddisfare i bisogni dei pazienti e garantire loro il sostegno di cui necessitano.
Fabio Loda, coordinatore provinciale di Federsolidarietà, sottolinea che vi è “una forte carenza di personale; dunque, l’aumento contrattuale è anche uno strumento per cercare di trattenere i professionisti e ridurre il turnover”.
Tuttavia, secondo Giovanni Faggioli, direttore delle cooperative La Bonne Semence e Contatto, l’aumento degli stipendi del personale deve coincidere con un aumento dei contributi erogati dalla Regione, poiché, come afferma egli stesso “Con queste tariffe andiamo in perdita, se consideriamo anche i costi necessari per le terapie, i farmaci di ultima generazione con costi sempre più importanti e la gestione delle strutture”.
Per approfondimenti, si allega l'articolo pubblicato da L'eco di Bergamo il 23 giugno 2024.