L’abitare sta promuovendo esperienze di welfare urbano, e lo fa anche individuando le esigenze di target specifici (giovani, diversamente abili, stranieri) e provando a includere le fragilità in progettazioni che hanno il carattere di nuovi modelli di coesione sociale e di comunità resilienti e generative. Inoltre il ruolo della gestione in questi contesti di mix sociale diventa centrale per la tenuta del valore materiale e immateriale dell’abitare. Sono questi i temi del convegno « L’Arte di Abitare. Progetti cooperativi per i borghi e le città» in programma il 20 novembre, dalle 9.30, alla Sala Triennale Lab Triennale di Milano.
«Con l’Assemblea del 20 giugno 2018, siamo passati da Federabitazione a Confcooperative Habitat per realizzare una trasformazione anche culturale della nostra Associazione, per un modo di essere e di pensare del tutto nuovo, per assumere una nuova identità - ha ricordato Alessandro Maggioni, presidente nazionale Confcooperative Habitat e del Consorzio Cooperative Lavoratori di Milano -. L’Assemblea ha sancito, tra l’altro, l’approvazione della Carta dell’Habitat, che con il decalogo dei principi e valori, costituisce il documento rifondativo di carattere culturale, ideale e programmatico. Con l’intervento Progetto 6 Milano di Common Housing, ci prefiggiamo l’obiettivo di sviluppare alternative residenziali basate su una forte condivisione di stili di vita e di funzioni. CH focalizza le sue attenzioni sulla densificazione di tessuti urbani consolidati, sulla democratizzazione della residenza e dei suoi processi, e mira alla costruzione di una “cooperazione 3.0”. Molto più che sviluppare solo residenze, CH offre un approccio olistico all'abitare, fondato su condivisione, convivenza e collaborazione e tradotto in ambienti fisici e nei processi della loro produzione.
Le Cooperative di comunità, nei territori periferici, nei piccoli borghi, nelle aree interne e nei quartieri urbani dove l’abitabilità è a rischio, svolgono una funzione sociale per la resistenza e lo sviluppo degli abitanti e per le funzioni di presidio, cura e rigenerazione delle comunità. La rete delle Cooperative di comunità che abbiamo realizzato costituisce uno strumento autentico per il riscatto e il protagonismo dei cittadini, valorizzando la tutela del paesaggio attraverso la salvaguardia dell’identità e della cultura dei luoghi, organizzando le attività abitative»..